Costacurta: “Mancini e Gravina vanno difesi, si riparte da Raspadori”

Il fallimento dell’Italia ha messo in dubbio il progetto tecnico azzurro. Alessandro Costacurta ha commentato il futuro di Roberto Mancini e di Gabriele Gravina: le parole dell’ex difensore del Milan

Il fallimento dell’Italia ha messo in dubbio il progetto tecnico azzurro. Molti sono stati a pronunciarsi sulle possibili motivazioni alla base dell’eliminazione della nostra Nazionale, chiamando in causa anche le responsabilità di Roberto Mancini.

Alessandro Costacurta, intervistato da Il Corriere della Sera, ha espresso la propria opinione. L’ex difensore ha difeso sia Mancini che Gravina, le due teste che parte della critica chiede. Ecco le parole di Costacurta:

Sento parlare di sistema da rifondare ma io ci andrei cauto a mettere tutto il lavoro di Mancini e Gravina in discussione. La delusione è grande, non lo nascondo. Un conto è essere eliminati dal Portogallo, un altro è essere sconfitti in casa dalla Macedonia. È umiliante e inaccettabile. Conoscendo Mancini credo che si senta responsabile e intenda dimettersi. Probabilmente avrebbe voluto farlo subito a gara conclusa, ma io mi auguro che gli facciano cambiare idea”.

Sul ruolo di Gravina: “Sono perfettamente consapevole che in passato in circostanze analoghe il presidente federale sia stato costretto alle dimissioni. Ma rispetto a quattro anni fa l’ambiente e il clima sono completamente diversi, abbiamo appena vinto un Europeo, non dimentichiamolo. Le basi per ripartire ci sono: Chiesa, Raspadori, Tonali sono il nostro avvenire”.