Calabria racconta la firma col Milan: “Galliani mi regalò la penna”

By Mario Labate -

Davide Calabria racconta la propria esperienza a Milanello e un aneddoto legato al giorno della sua prima firma con il Milan

Intervenuto nel corso della presentazione del libro “Milanello” scritto da Peppe Di Stefano, Davide Calabria ha così raccontato l’emozione provata nel giorno della propria prima firma con il Milan: “A Milanello Si vive un posto magico. Condividere quello spazio con tante persone importanti è un’emozione fantastica. Girare alla curva e vedere il cartello è stato emozionante. Col Dottor Galliani ho firmato il primo contratto professionistico e ho ancora la penna che mi venne regalata. Milanello è un posto magico. C’è quel fascino e atmosfera che ti rimane dentro. Ti senti come a casa”.

L’intervista a Sky Sport

Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, Davide Calabria ha poi aggiunto: “Milanello è la mia quotidianità, la mia vita. Mi ricordo benissimo la mia prima volta. È un luogo che ha quella magia che ti rimane nel cuore, percepisci la storia. È sempre un onore per me mettere piede in quel centro sportivo. Cosa si dice ai nuovi arrivati? Penso che lo capiscano da loro, in tanti lo dicono che Milanello è bellissimo perché percepisci la storia di questo club fantastico”.

Cosa significa giocare nel Milan: “Capisci l’importanza di indossare questa maglia. Milanello fa parte della storia del club, è fondamentale essere un uomo di spessore e poi dimostrare in campo quello che puoi valere come giocatore”.

Entrare nella storia: “Penso che sia l’obiettivo di ogni giocatore riuscire ad essere su quei quadri ed essere lì per sempre, sarebbe fantastico. Ce la stiamo mettendo tutta per essere lì su quelle pareti”.

Il giocatore con cui avrebbe voluto giocare: “Una scelta difficile dire chi vorrei conoscere di più, vorrei quasi conoscerli tutti dal primo all’ultimo. Ora riuscire a lavorare con Paolo, uno dei capitani più importanti della storia del calcio è una cosa incredibile. Ci sono cresciuto insieme, da piccolo giocavo con suo figlio al Vismara e ora lavorarci insieme è una bella emozione”

Seguici