Milan, ecco i cinque dubbi da scacciare per lo scudetto

By Luca Maninetti -

Il Milan ha più consapevolezza nei propri mezzi ma ora più che mai servirà scacciare ogni dubbio per raggiungere il sogno scudetto

Il Milan non è abituato a vincere spesso, insomma non è uno schiacciasassi, a livello organico concede qualcosa a più di un avversario e questo è uno dei punti deboli da migliorare assolutamente da qui al termine di questa stagione.

I cinque dubbi da scacciare

Stefano Pioli non ha ancora vinto nulla da allenatore, pur avendo 56 anni. Come lui anche la maggior parte dei giocatori rossoneri hanno poca dimestichezza con i trofei. Con Inter e Napoli è uscito lo spirito e grinta della squadra, avendo grandi motivazioni. Come detto dallo stesso tecnico rossonero, però, sarà contro le piccole il passo decisivo per provare a raggiungere il sogno scudetto. L’esperienza e personalità sono le chiavi per il successo.

Il pericolo delle squalifiche: il Diavolo è la tredicesima squadra che ha collezionato il numero più alto di cartellini gialli ma non è questo assolutamente il problema. Il punto è che la maggior parte delle volte giungono agli stessi giocatori (fondamentali nello scacchiere di Stefano Pioli), vale a dire Theo Hernandez, Bennacer, Tonali, Tomori. In quel ruolo le seconde linee a volte nutrono forti handicap (il vice di Theo per esempio è Ballo-Touré, di sicuro non un’alternativa importante). Senza Bennacer e Tonali toccherebbe a Bakayoko e Krunic. Giocando con pressing e aggressività il Milan rischia molte volte l’accumulo di ammonizioni. Occorrerà migliorare questo aspetto.

Partite mai chiuse: spesso capita che i rossoneri vanno in vantaggio, si divorano innumerevoli palle gol e non chiudono la partita. A volte può andarti bene altre male, ma è un’altalena che in questi casi sarebbe meglio evitare.

Diversi torti arbitrali: non esistono complotti, al massimo nel mondo della fantascienza non certamente nella realtà. È un dato di fatto, però, che il club rossonero in questa stagione tra campionato e Champions è stato il più penalizzato: dagli orrori di Cakir alla sciocchezza di Serra, sino al gol annullato al Milan per fuorigioco inesistente di Giroud in occasione del match di San Siro contro il Napoli. Insomma tanto vittimismo che per certi versi può starci ma che ad oggi rischia di diventare controproducente.

Pochi uomini decisivi: da Ibra a Leao sino a Giroud. Questi ultimi due più del gigante svedese ad essere incisivi in questa stagione. E il resto? Da Diaz a Rebic sino a Messias e Saelemaekers. Giocatori che stanno vivendo momenti altalenanti. Per lo scudetto servono almeno altri due elementi chiave.

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