Salernitana-Milan: perché è giusto guardare il bicchiere mezzo pieno

By Mario Labate -

Salernitana-Milan è già il passato: una gara che ha generato rammarico e delusione che permarranno forse per molto tempo. Ma ci sono dei motivi per guardare il bicchiere mezzo pieno

Doveva essere l’ennesima prova di forza e invece si è tramutata in altro esempio di immaturità: Salernitana-Milan verrà ricordata come l’occasione mancata per l’allungo di un Diavolo ancora primo in classifica. La sconfitta dell’Inter contro il Sassuolo e il contemporaneo stop di tutte le prime sette della classe hanno reso la 26^ giornata di Serie A un’anomalia, certo, ma non inspiegabile.

Per quanto riguarda il Milan il motivo della “quasi batosta” di Salerno va rintracciato senza dubbio nell’estemporaneo, quanto prevedibile, calo di attenzione di un gruppo ancora tanto giovane. Con la media età di 25,6 anni il Milan si piazza infatti al quarto posto – al pari del Venezia – tra le squadre più “young” del palcoscenico italiano, dietro le tre piccole Spezia, Empoli e Torino. Un dato chiaro e incontrovertibile che pone da un lato un ovvio contrappeso di inesperienza, ma che dall’altro scandisce la prima “splendida anomalia” del Milan di Pioli: nessuna squadra così giovane è stata – ne passato recente – prima in classifica, a questo punto della stagione, in Serie A.

Salernitana-Milan: il bicchiere mezzo vuoto

Il gol di Messias dopo poco più di 5 minuti ha sicuramente fatto balzare dalle poltroncine dell’Arechi i tifosi del Milan presenti, ma ha anche rilassato il giovane Diavolo che – forse troppo sicuro della sua forza – per la successiva ora ha deciso di abbassare la guardia. Un errore fatale perché, seppur ultima in classifica, la Salernitana ha cambiato pelle (oltre che proprietà) riempiendo la faretra di Nicola con frecce nuove di zecca e, soprattutto, esperte. Fazio, Ribery, Obi e Perotti per molti potranno risultare solo figurine sbiadite, ma in un campo da calcio e in un momento del genere la tensione non l’abbassano mai. E anche per questo motivo a salire in cattedra, nella strana notte dell’Arechi, è stata proprio la Salernitana brava a capitalizzare le sbavature di un sorprendentemente insufficiente Maignan.

Salernitana-Milan è anche il ritorno di Rebic

“Quando va male può solo che peggiorare” e invece la nota dolce il “Festival di Salerno” la fa risuonare: il ritorno (con gol) di Ante Rebic. L’attaccante croato, l’altro insieme a Giroud a poter vantare più Primavere sulle spalle rispetto ai compagni, ha fatto il Rebic realizzando un gol “alla Rebic” nel momento cruciale della partita. A rendere ancora meno amara la brutta serata Campana ci penserà poco meno di 24 ore dopo l’Inter facendosi prendere letteralmente “a pallate” dal formidabile Sassuolo di Dionisi. Solo un contentino ma che aiuta a dimenticare, guardare il bicchiere mezzo pieno e passare oltre… sempre da primi in classifica e con un Rebic in più.

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